Con questo articolo desideriamo fornire alcuni brevi, ma concreti, spunti operativi di carattere finanziario e alcune suggestioni di carattere strategico legate al particolare momento di emergenza sanitaria (e quindi economica), che determina uno stato generalizzato di difficoltà, ma anche diverse prospettive di opportunità da percorrere. Ciò vale per quasi tutti gli aspetti legati alla vita ed al futuro dell’azienda (strategia di mercato, strategia produttiva, organizzazione aziendale, pianificazione, ecc.) ed in particolare, anche nel brevissimo termine, per quello finanziario, anche sulla base delle novità introdotte dal Decreto Liquidità, che stanno per divenire concrete presso le banche.

Quello attuale sta diventando un momento perfetto per porre in essere un ripensamento della posizione finanziaria della propria attività.

I finanziamenti garantiti dallo Stato (di cui al c.d. “Decreto Liquidità”), ad esempio quelli inferiori ai 25.000€, caratterizzati da un preammortamento di almeno 24 mesi ed una durata massima di 72 mesi, ma anche quelli per importi maggiori, considerando i tassi contenuti e l’intervento del Fondo di Garanzia, si possono prestare bene ad una serie di valutazioni e di azioni che vanno oltre al sostegno momentaneo per il quale nascono.

Queste potrebbero riguardare, a seconda delle necessità del singolo soggetto economico, operazioni di “sostituzione” di finanziamenti pregressi a condizioni (di tasso, temporali, di garanzie) del tutto differenti in quanto posti in essere a condizioni di mercato ordinarie, con l’effetto di rimodulare sia il piano di ammortamento (durata ed ammontare della quota capitale delle rate), sia l’onerosità del denaro ottenuto. Non va dimenticato che non necessariamente questa sostituzione può avvenire nell’ambito dello stesso tipo di rapporto (ex. mutuo chirografario non garantito/mutuo garantito dal Fondo), ma è ipotizzabile anche una rinegoziazione più profonda del rapporto di finanziamento (ex. sostituendo alcuni fidi onerosi o finanziamenti a rientro in un’unica soluzione (c.d. “bullet”) o comunque con rientri molto impegnativi con i mutui garantiti secondo il Decreto Liquidità). Si tratta di aspetti che andranno negoziati con l’istituto di credito.

Ancora le recenti aperture possono permettere un finanziamento del circolante, spesso per alcuni soggetti di difficile ottenimento, in grado di risolvere alcune combinazioni di bilancio poco piacevoli o, addirittura, di finanziare attività economiche caratterizzate da scarsi investimenti a lungo. Più ampiamente l’effetto garanzia potrebbe determinare una disponibilità della banca prima difficoltosa. Non va, in ogni caso, dimenticato che, se i finanziamenti inferiori ai 25.000€ non prevedono una valutazione di merito da parte del Fondo, la banca mantiene tutto il suo diritto (e la sua propensione) alla valutazione del cliente con il quale contrarre, specie in condizioni – come quelle attuali – in cui pare che le risorse messe a disposizione dallo Stato siano abbastanza limitate.

Ritornando a valutazioni di natura più strategica e meno legate ad un immediato sfruttamento della liquidità divenuta disponibile, questo potrebbe essere il momento di premere l’acceleratore su investimenti in un’ottica più di medio/lungo periodo, quindi strutturali, legate all’attivo immobilizzato e spesso a valutazioni di ripensamento e di evoluzione della propria attività cogliendo gli stimoli forniti – volenti o nolenti – da questo momento inaspettato e traumatico.