Prosegue la strana esistenza dell’obbligo previsto dal D.L. 179/2012, secondo il quale – anche integrando normativa precedente – i soggetti esercenti attività di pubblica utilità, compresi professionisti e Pubblica Amministrazione, devono accettare e porsi nelle condizioni di poter accettare pagamenti con moneta elettronica. Tema ampiamente conosciuto tanto dai soggetti obbligati stessi quanto dai consumatori ed altrettanto ampiamente oggetto di polemiche, prese di posizione e riflessioni da più parti.

Ciò che ha sempre contraddistinto tale obbligo è l’assenza di fatto di una sanzione che fosse prevista nel testo di legge o in testi in qualche maniera appositamente collegati.

In passato uno sforzo interpretativo aveva portato a considerare l’idea di agganciare la violazione di tale obbligo alla violazione dell’obbligo di cui all’articolo 693 del Codice Penale (oggetto, peraltro, di depenalizzazione), la quale prevede una sanzione di 30 Euro a seguito del rifiuto “di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato”. Parimenti si fu in qualche modo vicini ad un’esplicita previsione normativa che rinviasse, superando la mera interpretazione, a tale norma, trovando finalmente applicazione una qualche sanzione, sia pur molto leggera. In tal modo sarebbe stato sanzionato non tanto e non solo la mancanza del dispositivo POS, bensì più ampiamente il rifiuto a ricevere il pagamento con moneta elettronica.

Nulla di fatto fino alla accoppiata di bozze di Legge di Bilancio per il 2020 e Decreto Fiscale collegato di fine 2019. La sanzione di 30 Euro sarebbe dovuta essere introdotta per il 2020, più probabilmente dal 1° luglio di quest’anno, quindi direttamente ed esplicitamente prevista in una norma in vigore opportunamente coordinata con i testi esistenti.
Tuttavia anche questa volta la norma sanzionatoria è stata espunta (per motivazioni principalmente politiche) e la situazione è rimasta quella di sempre, anzi forse fiaccando ulteriormente eventuali tentativi interpretativi di aggancio sopra illustrati.

Per ora nulla, con sollievo o disappunto a seconda dei casi.